Discografia

Aires de Espana

Dal testo di Pablo Gonzalez (libretto del CD)

L’arpa è sicuramente uno strumento molto particolare. La sua complessità tecnica e le vicende legate alla sua organologia in costante trasformazione, fino all’invenzione del sistema a pedali a doppio movimento agli inizi del XIX secolo che rese la modulazione più o meno semplice, le conferirono un ruolo secondario relegandola ai saloni di corte. I duo di arpe non possono contare, quindi, su un ampio catalogo di opere originali; per questo motivo devono fare ricorso quasi sempre a delle trascrizioni.

La musica spagnola, specialmente a partire dal Nazionalismo, si è prestata molto a questo scopo, benché il suo strumento più importante sia sempre stato la chitarra. Joaquín Rodrigo, che trascrisse il suo celebre Concerto d’Aranjuez per il pianoforte e, più tardi, per l’arpa, su richiesta di Nicanor Zabaleta, spiegò nelle note del programma per la prima della sua opera che tutti i compositori spagnoli sognarono sempre di comporre con uno “strumento fantasmagorico [dotato di] anima di chitarra, coda di pianoforte e ali d’arpa”. La realizzazione di quel sogno è il filo conduttore del programma scelto per Aires de España.

Apre il CD il celebre Fandango di Luigi Boccherini (1743-1805), nella trascrizione dell’arpista Elisabeth Collard. Seguendo il sentiero del Classicismo, arriviamo al Concerto num. 3 in Sol Maggiore per due organi di Antonio Soler (1729-1783), con i suoi due movimenti, Andante e Minué. Proseguendo sulla scia del concerto di Soler si giunge al Concerto num. 2 per due organi di Pedro José Blanco y Castro (17..-1811), nella trascrizione di Macario Santiago Kastner per duo di arpe. Addentrandoci in pieno nella seconda metà del secolo XIX, i compositori Isaac Albéniz (1860-1909) e Enrique Granados (1867-1916), massimi esponenti del Nazionalismo spagnolo, hanno un ruolo di fondamentale importanza per la musica spagnola. Granada è il primo dei numeri della Suite spagnola op. 47 per pianoforte, mentre di Granados si raccolgono, sempre nella trascrizione di Elisabeth Collard, cinque dei suoi Otto Valzer Poetici op. 10. Ai valzer segue l’Intermezzo dell’opera Goyescas, che fu scritto riutilizzando la musica dell’omonima suite per pianoforte composta nel 1911. Albéniz e Granados aprono la scena ad un’altra figura centrale del nazionalismo musicale spagnolo, Joaquín Turina (1882-1949) che scrisse il suo Tema e Variazioni Op. 100 per arpa e pianoforte. La trascrizione per arpa della parte destinata al pianoforte è di José Antonio Domené. Il secondo compositore non spagnolo di questo CD, dopo Boccherini, è il gallese John Thomas (1826-1913), qui rappresentato dal Duo per due arpe su temi della Carmen di Bizet. Il CD si chiude con la Danza Num. 1 tratta da La vida breve di Manuel de Falla (1876-1946), trascritta per duo di arpe da Patty Masri-Fletcher.

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Questo articolo é stato pubblicato da
Redazione Redazione di IN CHORDIS, la rivista online dell'Associazione Italiana dell'Arpa.