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Commissioni Angeliche

Commissioni Angeliche

E nel sembiante agli Angioli somiglia, tanta luce ivi par ch’arda e sfaville.”

(Torquato Tasso, La Gerusalemme Liberata, 1575)

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Quest’angelo furbetto che brandisce una piuma vale molto più di mille parole e di arditi commenti!

È evidente che la neonata Associazione Italiana Dell’Arpa non poteva non accogliere la proposta natalizia di portare in TV una schiera di giovanissimi arpisti in veste di angeli per accompagnare il celeberrimo Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna.

La prima fase è stata quella di arrangiare a 5 parti reali la sofisticata armonizzazione di Stille Nacht proposta dal compositore Siro Merlo previa richiesta di utilizzare la tonalità base di La bemolle maggiore per consentire la realizzazione dei glissandi armonici (o accordali) sulle arpe a pedali.

Dopo tre giorni di frenetica scrittura delle parti, sull’onda dell’entusiasmo per il risultato raggiunto (e per esser riusciti ad evitare il famigerato piva piva degli arpeggi di accompagnamento), si è proceduto a coinvolgere gli interpreti, allievi del Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, del Cepam di Reggio Emilia e della Scuola “Arpeggi” di Bologna.

Si è partiti dalla lezione singola, poi gradualmente si sono formati dei piccoli ensemble.

Marianne Gubri ha colorato le parti, trasformando le note in piccoli soli splendenti e in gattini; Alessandra Ziveri ha letteralmente ipnotizzato gli allievi che sono riusciti a memorizzare ogni suono e ogni gesto; alla fine, un’orchestra di 17 arpe si è riunita in Conservatorio da Emanuela Degli Esposti che si è prontamente trasformata nel direttore della schiera celeste.

Per esorcizzare le eventuali energie negative del numero diciassette, si sono aggiunte le mani misteriose di una diciottesima arpista, e ogni preoccupazione scaramantica si è dileguata.

Il giorno della registrazione i rispettivi genitori hanno pazientemente trasportato nove arpe a pedali e otto celtiche, le maestre hanno trascorso gran parte del tempo ad accordare gli strumenti e quindi si è svolta una prova generale con il super coro dello Zecchino d’oro.

Quando si è sparsa la voce che l’indice medio di ascolto, per via della messa del Pontefice e dell’eurovisione, sarebbe stato di circa 13 milioni di persone, ci sono stati degli svenimenti, ma poi nei camerini era così divertente indossare le ali e farsi truccare che tutto si è trasformato in una bella favola, proprio quello che si voleva trasmettere al pubblico: la storia del prete Joseph Mohr e dell’organista Franz Gruber che nel 1916 in un villaggio tirolese vicino a Salisburgo scrissero questo canto accompagnandosi con la chitarra, dato che l’organo si era rotto.

Potevano immaginare che sarebbe divenuto uno dei simboli del Natale e che sarebbe stato tradotto in più di 230 lingue?

Galleria Fotografica

 le prove

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attesa (Agata, Emanuela, Liza, Marianne e Lucia)

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Ali

ingresso degli angeli

in scena

EMANUELA DEGLI ESPOSTI


Questo articolo é stato pubblicato da
Redazione Redazione di IN CHORDIS, la rivista online dell'Associazione Italiana dell'Arpa.