Le serate culturali alla Villa di Vico, e in particolare le sue Stagioni dei concerti, sono nate dal desiderio di creare Bellezza e di proporla attraverso l’Arte. La possibilità di poter usufruire della Villa di Vico, Dimora storica del XIV secolo, e della sua Sala della Musica, ha dato il “La” all’ intera manifestazione, che ormai gode di notorietà e prestigio a livello regionale. I concerti alla Villa di Vico hanno raggiunto nel 2017 la XIV Edizione sostenuti, come sempre, da un chiaro successo di pubblico e di critica.
Chiunque visiti per la prima volta la Dimora storica Villa di Vico non potrà che restare affascinato dalla particolarità e dalla perfetta acustica del salone posto al piano terra: la superficie rettangolare, i soffitti in legno, le pareti spoglie, ricollegano tale spazio a quei luoghi ideali che in età rinascimentale e barocca ospitavano le Arti e coloro che desideravano celebrarle come mezzo per avvicinarsi alla Bellezza. Intenzione del M° Daniele Garella, Direttore artistico dei concerti nella Villa di Vico e di Carlo Belli, Presidente della Fondazione, è stata, sin dall’inizio, quella di ricreare quell’antico modo di fare arte – vibrante, conviviale, intimo – che avrebbe permesso al pubblico di interagire con gli esecutori nel modo più emozionante e naturale, gli uni a pochi passi dagli altri, raccolti in attesa di ciò che la magia del suono avrebbe presto svelato come in un rituale sacro.
Sino dalla prima stagione musicale (maggio-ottobre 1994) i concerti alla Villa di Vico sono stati momento di elevazione interiore, come di scoperta di repertori dimenticati o meno frequentati rispetto, ad esempio, alla programmazione delle grandi istituzioni culturali dove, ancor prima delle musica, si è obbligati a far quadrare un bilancio. Per questo la Villa di Vico ha visto, anno dopo anno, incrementare il suo pubblico, come il ritorno di chi vi aveva già partecipato: un numero sempre maggiore di “affezionati” proveniente non solo dalle città della Toscana.
Dall’anno 2000 i concerti alla Villa di Vico sono entrati a far parte, stabilmente, della programmazione culturale del Comune di Scandicci (FI), e hanno ottenuto contributi, oltre che dal Comune di Scandicci stesso, dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dalla SAI-Fondiaria, dalle Edizioni Il Punto d’Incontro, dalla Fondazione Intini e da altre Società di prestigio, come da privati che hanno chiesto l’anonimato. I musicisti che si sono esibiti, tutte prime parti provenienti dalle più rinomate orchestre italiane o da gruppi cameristici apprezzati a livello internazionale, hanno permesso alla Villa di Vico di attestarsi in uno spazio di notorietà e di interesse culturale di cui oggi giustamente gode sia a livello di stampa, sia di mezzi radiofonici (tutti i quotidiani toscani recensiscono sempre i concerti e radio come Radio Toscana Classica e Controradio ne annunciano le serate). Nella programmazione delle sue stagioni culturali la Villa di Vico ha voluto dedicarsi con particolare attenzione alla Musica Antica e per questo ha presentato al pubblico gruppi strumentali e vocali ovunque acclamati come Modo Antiquo, Cantilena Antiqua, Micrologus, Accademia San Felice, ma non ha tralasciato di proporre l’incontro con culture musicali extraeuropee invitando ensemble di musicisti iraniani e indiani. Indubbiamente i concerti, come le serate di teatro e di danza, che la Villa di Vico offre sono divenuti per molti un appuntamento irrinunciabile. Tra i musicisti che si sono esibiti alla Villa di Vico ricordiamo ad esempio Bettina Hoffmann, viola da gamba, Giulia Nuti, Silvia Rambaldi e Anna Clemente, clavicembalo, Andrew Lawrence-King, arpa barocca; i flautisti Federico Maria Sardelli, David Bellugi e Sergio Giambi; i pianisti Gregorio Nardi, Marco Rapetti, Giampaolo Nuti, Riccardo Sandifort, Riccardo Bini, Victoria Pontecorboli, Monica Cecchi, Hector Moreno, Norberto Capelli; all’arpa Emanuela Degli Esposti, Patrizia Bini e Patrizia Bovi con Stefano Corsi, i soprani Maria Billeri, Giulia Lorimer, Laura Cherici, Laura Brioli, Elisabetta Ermini, Giulia Peri, i mezzosoprani Gisele Alberto, Farzaneh Joorabchi, i controtenor Stefano Albarello, Marco Minetti e il giapponese Tadashi, Pietro Horvath, violino, Anita Garriott, clarinetto, Paolo Nardi, oboe, Ivano Battiston, fisarmonica, Adolfo Broegg, salterio e liuto, Nuccio d’Angelo, chitarra.