Didattica / Editoria

Corde e Pedali

 

 

Un testo destinato ai docenti di esperienza e quelli meno esperti (le nuove generazioni) e agli allievi di vari livelli.

Venti studi, la maggior parte di uno/due minuti al massimo, ripercorrono gli aspetti organologici, strutturali, fisici/gestuali, necessari per ottenere all’arpa i migliori risultati acustici per affrontare la musica del nostro tempo.

Non collocati in ordine di difficoltà – fatta eccezione per i primi destinati ad allievi piccoli – ma pensati come un concentrato di contenuti e obiettivi da raggiungere: “pillole” di conoscenza, “assaggi” di sapere per gli uomini e donne in perenne e continuo divenire!

La finalità ultima, vista come un macro-obiettivo, è quella di raggiungere le competenze presenti e diverse contenute in ogni singolo studio, ma soprattutto quella di divertirsi acquisendo un metodo di lavoro e abilità trasversali fondamentali per la formazione della personalità dell’allievo.

Paola Devoti

 

Tra i cosiddetti “non addetti ai lavori” la musica contemporanea è spesso vittima di una serie di luoghi comuni che la etichettano come brutta, impossibile da ascoltare, noiosa, inutile, difficilissima da suonare e scritta in maniera incomprensibile, al punto che chi la suona potrebbe anche inventare tutto.

Con questo testo di avviamento alla musica contemporanea Paola Devoti offre un prezioso strumento a docenti e studenti di arpa introducendoli “per mano” ai nuovi linguaggi e alle nuove scritture.

Lo fa innanzitutto evidenziando che la musica contemporanea non è una sola, per intendersi quella sperimentale della seconda metà del secolo scorso. Nella musica d’oggi trovano spazio anche suggestioni e contaminazioni provenienti da generi apparentemente molto lontani dalla cosiddetta musica “colta”, quali il pop, il jazz, il blues, il rap e i ritmi sudamericani.
Nel testo sono presentati anche esempi di scrittura minimalista, di politonalità, e brani che possono essere reinventati e nei quali c’è spazio per l’improvvisazione.

L’Autrice utilizza alcuni dei nuovi modi d’esecuzione tipici dei repertori contemporanei: quelli che implicano l’uso di oggetti estranei allo strumento come il plettro o i rotoli di carta per la “preparazione” della cordiera, e dedica molto spazio ai modi d’esecuzione più sperimentali quali il pizzicato Bartók, i cluster, il glissato di pedale, le percussioni delle parti in legno dello strumento, e altri ancora. Inoltre evidenzia quanto siano importanti per l’interpretazione della musica contemporanea alcune tecniche tradizionali quali quelle dello smorzato, dei suoni alla tavola, dei suoni omologhi e il controllo delle dinamiche e dell’agogica.

Quindi consente all’allievo, anche esordiente, di prendere confidenza con le nuove tecniche esecutive, e soprattutto lo abitua a leggere pagine nelle quali convivono molteplici simboli, segni e “gesti” della Nuova Musica, come pure grandi complessità metriche accanto alla totale assenza della tradizionale divisione in battute. Infine insiste sull’importanza della gestualità dell’arpista, componente certamente non trascurabile nell’interpretazione del repertorio storico, ma che in moltissime partiture contemporanee diviene addirittura centrale grazie all’enfasi posta dai compositori sulla “teatralità” della performance.

Con questo utilissimo testo Paola Devoti ci conduce nel “giardino della musica contemporanea” con garbo e senza creare ansia in chi vi si avvicina per la prima volta.

Grazie a questo volume, e ad altri che mi auguro seguiranno presto, sono certa che avremo non solo più studenti interessati alla musica d’oggi ma un pubblico più consapevole e in grado di seguire e apprezzare i linguaggi dei compositori contemporanei.


Questo articolo é stato pubblicato da
Redazione Redazione di IN CHORDIS, la rivista online dell'Associazione Italiana dell'Arpa.