http://www.blogfoolk.com/2014/05/vincenzo-zitello-infinito-telenn-2014.html
Ancora una volta Vincenzo Zitello riesce a sorprendere, con quella sua spontanea capacità di continuare a rinnovarsi pur mantenendo una solidissima identità. Non è da tutti, non lo è davvero. In questo magnifico lavoro l’ispirazione giunge da quella che credo sia la fonte stessa dell’armonia, quella riassumibile nell’idea della Musica delle Sfere, cioè di quelle sonorità sacre basate su regole matematiche insondabili ma comprensibili universalmente. “Infinito” è esattamente il viaggio di queste regole armoniche verso la nostra percezione. E’ un album che indossa le colte vesti della musica sinfonica, sempre intessuta su una sapiente trama d’arpa, ma sono vesti così ampie da impedirci di trovare una collocazione spaziale o temporale a questo lavoro di Zitello. Nel corso dell’ascolto archi, fiati e arpa si inseguono, si sovrappongono, sembrano giocare con la nostra percezione, e mentre si ascolta una melodia di violino si scopre che il ruolo di solista è passato all’arpa o a un oboe, o a un bandoneon, e che ciò che era accompagnamento diviene canto, con un processo così ben articolato che definirei magico. I vuoti e i pieni si rincorrono, come a ribadire che le leggi della Natura si giocano nella costante ricerca di un equilibrio fra opposti. “Infinito” è lo scrigno di una musica realmente in grado di avvicinare l’ascoltatore ad archetipi profondi, strutturata su regole alchemiche improntate alla geometrica spontaneità dei ritmi naturali e degli elementi che governano simbolicamente il nostro mondo. Il viaggio nelle stagioni dell’anno, o fra gli elementi, non è un percorso narrativo che intende raccontare musicalmente e descrivere visivamente una stagione o un elemento, ma è un insieme di vibrazioni, di impressioni, di sensazioni tipiche di quella determinata stagione o elemento naturale. E’ un lavoro quindi che giunge a sfiorare le nostre corde più profonde, facendo risuonare la nostra sopita consapevolezza dell’ “essere parte del tutto”. (Federico Gasparotti)
INFINITO Musica Vincenzo Zitello
1 AUTUNNO
Arpa celtica , Violoncello, Viola, Violino, Xapoone: Vincenzo Zitello,
Violino: Fulvio Renzi
Bandoneon: Daniele Di Bonaventura
2 INVERNO
Arpa celtica , Violoncello, Viola, Violino, Clarinetto, Clarinetto Basso, Flauto Traverso, Ottavino : Vincenzo Zitello
Violino: Fulvio Renzi
Corno Inglese Mario Arcari
3 PRIMAVERA
Arpa Celtica , Violoncello, Viola, Violino, Flauto Basso: Vincenzo Zitello
Violino, Viola : Fulvio Renzi
4 ESTATE
Arpa Celtica , Violoncello, Viola, Violino , Flauto traverso : Vincenzo Zitello
Violino: Fulvio Renzi
Violoncello: Yuriko Mikami
Oboe: Mario Arcari
5 ARIE:
Arpa Celtica, Violoncello, Viola, Low Wistle, Tin Wistle : Vincenzo Zitello
Violino, Viola : Fulvio Renzi
6 FUOCHI:
Arpa Celtica, Violoncello, Viola, : Vincenzo Zitello
Violino, Viola: Fulvio Renzi
Violoncello: Yuriko Mikami
7 ACQUE:
Arpa Celtica, Violoncello, Viola : Vincenzo Zitello
Violino, Viola: Fulvio Renzi
Violoncello: Yuriko Mikami
8 TERRE:
Arpa Celtica, Violoncello, Viola, : Vincenzo Zitello
Violino, Viola : Fulvio Renzi
Uilleann pipes: Daniele Bicego
Autunno
Nelle saghe dell’autunno
trovo un tempo per assopire
e un tempo per singhiozzare.
Inverno
Saltello, anche se il freddo non mi punge,
saltello
i piedi caldi
nelle scarpe
che furono bambine.
Primavera
Ausculto
la pianta che germoglia.
Estate
Ti dono la certezza
che raccoglierai il sole
dalle mie mani.
Acque
Seghetto l’acqua
Odile!
e ritorno a mormorare
Odette, Odette…
Terre
Terre battute da piedi che danzano.
Lascia che parli,
lascia che sia!
Terre imbevute di piedi che danzano.
Lascia che scivoli,
lascia che sfumi…
Fuochi
I fuochi
che consumano il dolore
o accendono l’aria di faville.
Pienezze
e ultimi bagliori.
Arie
Consistente evanescenza
che danza
su gambe nude.
Adoro i popliti fanciulli
che parlano con l’erba!