Il 24 maggio 2024 abbiamo accolto al Conservatorio Arrigo Boito di Parma l’arpa cromatica Pleyel Lyon & C.ie n°710 (Paris) appartenuta a Laura Scarsi (1936-2023). Diplomata al Conservatorio di Torino sotto la guida di Amedea Redditi, perfezionatasi in Israele, vinse il concorso al Teatro alla Scala di Milano dove ricoprì il ruolo di seconda arpa dal 1960 fino alla metà degli anni ’90. Ringraziamo i figli Valerio e Silvia Russotto per averci donato questo prezioso strumento che entrerà a far parte della collezione delle “Arpe Storiche” nel Museo del Conservatorio.
Prof.ssa Laura Scarsi
l’Arpa cromatica Pleyel Lyon & C.ie n°710 (Paris) della Prof.ssa Laura Scarsi
Storia della Scuola di arpa (fino al 1990) della Regia Scuola di Musica e Conservatorio di Parma
(a cura di Emanuela Degli Esposti e Federica Riva)
La scuola di arpa era prevista già nel Regolamento della Regia Scuola di Musica nel 1875 e dal 1888 erano ammesse iscrizioni di ragazze alle classi di canto, pianoforte ed arpa. [Conservatorio. Studi e Ricerche, G. Piamonte, p. 55 e 57)
1875: nuovo regolamento, 17 cattedre: flauto si divide da clarinetto; oboe da fagotto, ottoni riuniti in un’unica cattedra, arpa. Organo è aperto come appendice della cattedra di pianoforte (stesso docente) (p.55)
1888: R. Conservatorio di musica. Si aprono le iscrizioni alle ragazze non solo per canto, ma anche per pianoforte ed arpa (p. 57)
(Parma. Conservatorio di musica, Studi e ricerche, Guido Piamonte, L’Istituto dall’Unità d’Italia a oggi, p. 51-66)
Nel fondo Regia Scuola di Musica si conservano soltanto 4 pezzi per arpa (RSM 1459-1462), tutti di Bochsa editi da Giulio Ricordi, arrivati perché probabilmente inclusi in un dono dell’editore Fonte: Sandra Martani (vedi 3. Sezione Musicale)
Tra il 1885 e il 1887 insegnò come supplente Maria Emma De Stefani (Parma, 20 giu. 1864 – Bologna, 17 ott. 1936) che aveva studiato a Firenze con Giorgio Lorenzi e pianoforte nella regia Scuola di musica a Parma. [Vetro, dizionario]
La Scuola di arpa al Conservatorio venne aperta ufficialmente il 14 aprile 1896.
Ecco alcuni frammenti significativi del primo statuto:
(Statuto del R. Conservatorio di musica di Parma approvato col R. decreto 2 maggio 1901, Parma, Bianchi e Schianchi, 1901. Titolo V, Istruzione, p. 6-9)
Art. 15: Durata del corso di arpa: sette anni di corso normale, due anni di corso superiore
Art. 28 Numero di ore di insegnamento settimanale, numero massimo di alunni per classe: massimo 8 alunni, 9 ore d’insegnamento settimanale su tre giorni.
Il regolamento (un passaggio significativo):
(Regolamento interno del R. Conservatorio di Musica di Parma, Parma, Tip. G. Ferrari e figli, 1902).
Art. 108: E’ vietato a tutti gli alunni, sotto pena di severe punizioni ed anche di immediata espulsione, di prender parte a qualsiasi pubblico concerto, spettacolo o trattenimento musicale estraneo al Conservatorio. Soltanto in casi eccezionali e di solennità artistiche, il Direttore potrà derogare da tale disposizione, per gli alunni iscritti al corso superiore e che siano ritenuti abili dai rispettivi insegnanti. Resta poi vietato agli alunni di dare lezioni private fuori dell’Istituto o di pubblicare per le stampe qualunque componimento musicale, senza espresso consenso del Direttore.
Le materie del corso di arpa : (Scheda D237)
Arpa, Teoria e solfeggio cantato, Armonia complementare, Pianoforte complementare, Storia della musica + Lettere italiane, Aritmetica, Storia, Doveri e diritti del cittadino
La prima insegnante fu Pia Ines Rua (La Spezia 1876-Roma 1970), figlia di Michele Rua, autore di una Storia della Musica di cui si conserva una copia donata alla Biblioteca Palatina nel 1899.
Diplomata a Roma nel 1892, insegnò a Parma fino al 1902.
Di lei si ricorda una brillante esecuzione di Lucia di Lammermoor al Teatro Reinach:
“Alla prima recita un pubblico non molto numeroso, in preda a una notevole inquietudine, aveva all’inizio dell’opera dato sfogo al suo nervosismo, facendo prevedere burrasca; gli artisti, però, erano riusciti ad imporsi e la situazione si era via via assestata: la serata era così finita in un successo. La Gargano, accolta con freddezza ai primi due atti, aveva dovuto bissare il rondò, in cui dette prova di essere un’artista di prim’ordine. Anche in quest’opera c’era un debuttante, il baritono Grillo, che superò la prova. I maggiori applausi salutarono le prestazioni solistiche dell’arpista Pia Ines Rua e del flautista Paolo Cristoforetti. Alla seconda un teatro “magnifico” tributò alla rappresentazione un successo completo. Il 14 marzo, genetliaco di re Umberto, il teatro fu illuminato a giorno per una rappresentazione di gala. Lo spettacolo previsto per il 15 venne abolito per indisposizione della Gargano, mentre il 18, nella serata di Martinez Patti, questi offrì una romanza di Cimino, Amor ti chiedo, cordialmente applaudita e bissata.” (Registro degli insegnanti: Rua scheda 53) – Teatro Reinach 11-19 marzo 1899
Di lei ci restano anche due composizioni conservate nella biblioteca del Conservatorio di Verona:
“Le stelle” per canto e arpa e il manoscritto “Un pensiero musicale in ricordo di Ruggero Bonghi”.
Le sue allieve furono Guglielmina Baldi, Serafina Brunatti, Maria La Via, Secchi Velleda e Annetta Tavernari.
Il numero massimo di allievi che poteva avere una classe di strumento a quel tempo era otto e l’insegnante teneva le sue lezioni tre giorni la settimana.
Maria La Via, nata a Milano nel 1886, si distinse particolarmente vincendo il concorso di prima arpa al Teatro Imperiale dell’Opera Russa nel 1907.
Nel 1902 l’insegnamento di arpa fu affidato a Rosalinda Sacconi, molto apprezzata dal maestro Arturo Toscanini e da Arrigo Boito.
I primi diplomi furono preparati da lei (insegnante dal 1902 al 1914/15; donò i suoi beni al Conservatorio)
La prima diplomata al Conservatorio di Parma con voto 9,20 fu Nelda Romani , il 7 agosto del 1908.
Iniziò la carriera concertistica a Londra (Covent Garden) e proseguì a Sofia, Varna, Bucarest, Istanbul, suonando anche per i sovrani di quegli stati. Trasferitasi in Argentina dopo la 1° guerra mondiale, fu arpista del Teatro Colon di Buenos Aires.
Diverse allieve di quella prima classe conclusero gli studi e fecero poi carriera artistica. L’unico allievo maschio che frequentò il corso in quegli anni fu Giuseppe La Via (1907-1916).
Clementina Del Soldato , diplomata nel 1913, fu la prima arpista ad eseguire in Italia le Danses Sacrée et Profane per arpa di Claude Debussy. Suonò per molti anni al Teatro alla Scala insieme al marito Mario Azzi, contrabbassista.
Nell’ottobre 1902 ben quattro allieve della Scuola di Arpa furono sospese per aver suonato in concerto senza il permesso della direzione, contravvenendo così all’art. 108 del regolamento del Conservatorio.
(Da: Regolamento interno del R. Conservatorio di Musica di Parma (dicembre 1901), Parma, Tip. G. Ferrari e figli, 1902 (LM.Misc.F.260)
Nel 1915 la cattedra di arpa fu assegnata a Rita Hazon , nata a Sidney nel 1892, figlia del direttore d’orchestra Roberto Hazon, pioniere dell’opera italiana in Australia.
Diplomata a Milano, dalla sua scuola di arpa uscirono arpiste di ottimo livello come Margherita Cicognari e Aida Orsini
La Hazon era anche virtuosa e insegnante di arpa cromatica, ma sembra che anche Rosalinda Sacconi la insegnasse.
E’ rimasta infatti testimonianza di un concerto effettuato il 5 marzo 1913 dalla virtuosa di arpa cromatica L.Wurmser Delcourt per la Società dei Concerti del Conservatorio, autrice anche di un Metodo (dedicato a Gustave Lyon) pubblicato da A.Leduc nel 1906.
L.Wurmser Delcourt
Rita Hazon in uno dei chiostri del Conservatorio insieme ai colleghi
Margherita Cicognari si diplomò brillantemente con Rita Hazon sia in arpa a pedali che in arpa cromatica, rispettivamente nel 1920 e 1921. Dal 1956 al 1973 la cattedra di arpa fu assegnata ad Aida Ferretti Orsini (1908-?), diplomata a Parma, figlia del compositore Giuseppe Orsini. A causa di un bombardamento aveva subito l’amputazione di un braccio. Il maestro Luigi Ferrari-Trecate scrisse per lei una composizione per la sola mano sinistra. La cattedra passò in seguito a Ernesta Nicolosi, nata a Parma nel 1921, che si era diplomata nel 1942 sotto la guida di Rita Hazon.
Nel museo del Conservatorio Arrigo Boito sono conservate diverse arpe storiche (Arpa a 7 pedali Erard 3501 – Arpa a 7 pedali Erard 2930 – Arpa Erard n. 3875 – Arpa Erard 1489 dono di Rosalinda Sacconi – Arpa Pleyel Lyon 742)
https://www.conservatorio.pr.it/arpe-storiche/
https://www.conservatorio.pr.it/museo-riccardo-barilla/
Oltre al prestigioso Museo, dall’interno del Conservatorio di Parma si accede alla Biblioteca Palatina che contiene un vero tesoro di musica originale per arpa.
https://www.internetculturale.it/it/64/partner/27802/biblioteca-palatina-sezione-musicale-parma
Nella Biblioteca Palatina sono altresì conservati i 15 volumi manoscritti contenenti 463 sonate di Domenico Scarlatti che, assieme ai 15 volumi conservati a Venezia nella Biblioteca Marciana, costituiscono la principale fonte dell’opera clavicembalistica del maestro napoletano e il lascito di Ildebrando Pizzetti che comprende lo studio romano del maestro con tutta la sua musica, manoscritta e a stampa, i carteggi, i documenti, le fotografie, le suppellettili e il suo pianoforte.
Elizabeta Fescenko, studentessa di arpa nella classe di Emanuela Degli Esposti e la cromatica Pleyel 742
Arpe del Conservatorio Arrigo Boito di Parma