La Chiesa di Santa Maria dei Servi a Bologna, una delle sedi dei concerti.
I 330 organi antichi conservati nelle chiese del territorio bolognese rappresentano un patrimonio unico al mondo la cui stratificazione storica ed eterogeneità stilistica sono un inestimabile fonte di studio e di fruizione sia artistica che spirituale Dopo le esperienze compiute con grande successo in altre città italiane – in particolare Pistoia e Varese l’idea di porre in risalto l’immenso patrimonio culturale rappresentato dagli organi storici nacque nel 1988 da alcuni operatori culturali che affidarono la direzione artistica del progetto al maestro Andrea Macinanti docente di organo al conservatorio di Bologna e apprezzato concertista. a linfa vitale dell’iniziativa venne assicurata grazie ad un’intesa tra vari comuni del territorio della pianura e della montagna che da allora concorrono garantendo il sostegno economico come pure grazie alla cortese ospitalità offerta dai parroci delle parrocchie che custodiscono i preziosi strumenti. Dopo due anni di attività e a seguito del successo ottenuto, gli ideatori della rassegna concertistica fondarono l’Associazione “Organi antichi: un patrimonio da ascoltare” alla cui esistenza hanno in seguito contribuito anche gli enti pubblici (Provincia e Regione) e alcuni sponsor privati. Durante questo periodo l’Associazione ha curato la realizzazione di 17 rassegne concertistiche organizzando circa quattrocento appuntamenti la cui tonica referenziale è da sempre la musica organistica ma che di fatto si è estesa a svariati aspetti della creatività musicale nei comuni dove l’organo – o perchè assente o perchè non in grado di suonare – non era disponibile. Grandi interpreti del panorama internazionale (Gustav Leohnhardt, Jean Guillou, Luigi Ferdinando Tagliavini, Kenneth Gilbert, Michel Chapuis, Michael Radulescu, Giancarlo Parodi, ecc.) hanno “toccato” i preziosi strumenti custoditi nelle nostre chiese richiamando intere comunità riappropriarsi di un importante patrimonio culturale e riscuotendo uno straordinario successo.
Oltre alle manifestazioni concertistiche, l’Associazione ha curato pure il censimento sistematico del patrimonio organario custodito nel territorio della pianura (110 strumenti) grazie anche alla collaborazione del dott. Oscar Mischiati, il più stimato esperto del settore, provvedendo inoltre ad una accurata archiviazione fotografica.
A ciò si affianca inoltre la realizzazione di un video divulgativo ideato per le scuole medie e di due CD dedicati alle sonorità degli strumenti più prestigiosi.
Il successo e i consensi riscossi da “Organi Antichi” hanno varcato i confini territoriali e hanno posto la rassegna fra i più apprezzati eventi concertistici italiani e la cui fama è già ben nota nell’ambiente organistico internazionale. Tra i concerti particolarmente significativi si ricorda “La Ciaccona in Re minore dalla II Partita BWV 1004 di Johann Sebastian Bach, prospettive sonore a confronto” la celebre composizione eseguita da Marco Bianchi al violino barocco, Piero Bonaguri alla chitarra, Emanuela Degli Esposti all’arpa, Alessandro Taverna al pianoforte e Andrea Macinanti all’organo, nella Sala Bossi del Conservatorio G.B.Martini di Bologna. Gli arpisti che hanno effettuato concerti per le rassegne dell’Associazione Organi Antichi, oltre a Emanuela Degli Esposti, Daria Bolcati, Davide Burani,Paola Devoti, Loredana Gintoli, Clara Izambert,Laura Papeschi.
Andrea Macinanti, direttore artistico dell’Associazione e membro della giuria del Concorso
Andrea Macinanti Nato a Bologna nel 1958, si è diplomato in Organo, Clavicembalo e Canto ai Conservatori di Bologna e di Parma perfezionandosi poi con Klemens Schnorr a Monaco di Baviera. Si è laureato cum laude alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna. È docente di Organo al Conservatorio «G.B. Martini» di Bologna. Tra le sue numerose registrazioni si segnalano le opere complete per organo di Ottorino Respighi e di Goffredo Giarda per Tactus (casa discografica con la quale è ora impegnato nella registrazione dell’opera omnia organistica di Marco Enrico Bossi) e di Guido Alberto Fano e Giovanni Tebaldini per Elegia. Ha curato numerose revisioni critiche, tra le quali i Fiori Musicali di G. Frescobaldi, l’opera integrale per tastiera di A. Scarlatti e di G.B. Martini (UT ORPHEUS), un’antologia in nove volumi di musica italiana per organo, l’Opera Omnia Organistica di M.E. Bossi e uno studio sull’analisi e l’interpretazione dei Trois Chorals di César Franck (CARRARA). Dal 1994 è co-direttore editoriale della rivista «Arte Organaria & Organistica». È membro dell’Accademia Filarmonica di Bologna e dal 1988 direttore artistico della rassegna concertistica internazionale «Organi antichi, un patrimonio da ascoltare». Nel marzo del 2005 ha suonato alla Musashino-Hall di Tokyo, nell’ottobre 2006 nella Grace Cathedral di San Francisco e nel maggio 2008 ha tenuto una tournée di concerti in Russia. Nel 2009 e nel 2011 ha tenuto lezioni sulla musica italiana alla Facoltà di Musicologia di Ginevra. Nel 2005 è stato insignito dal Presidente Ciampi del titolo di Cavaliere dell’Ordine «Al Merito della Repubblica Italiana».