Rossini per arpa
Arpista Paola Perrucci
Istituto Discografico Italiano Vermeer 40003
I brani riuniti nel CD per arpa di Paola Perrucci, tutti di ascolto piuttosto raro, sono accumunati dal nome di Gioachino Rossini, il quale compare anche come autore di due pezzi e fornisce lo spunto per le composizioni degli altri due musicisti, Nicolas-Charles Robert Bochsa e il suo allievo Théodore Labarre. Arpisti, insegnanti e compositori, Bochsa e Labarre sono tra i massimi rappresentanti della scuola arpistica di quegli anni: scuola che vide primeggiare inizialmente Parigi, poi Londra, dove si trasferirono molti musicisti in seguito alla rivoluzione francese.
L’Allegretto scritto da Rossini nel 1853 a Firenze fu dedicato alla Contessa Rita Perozzi di Montecassiano ( MC), arpista dilettante, e custodito gelosamente dalla famiglia Perozzi; fu donato più tardi alla biblioteca Mozzi- Borgetti di Macerata e revisionato recentemente da Mirella Vita. La Sonata, scritta forse nel 1832 a Bordeaux (anno in cui Rossini scrisse lo Stabat Mater) è stata pubblicata presso la Rosenbloom Collection della Carnegie-Mellon University. Il materiale tematico della sonata è essenzialmente lo stesso della seconda delle tre marce che Rossini scrisse per il Matrimonio del Duca d’Orleans nel 1837. Queste marce sono state riprese dall’autore in differenti situazioni ed arrangiamenti.
La produzione delle parafrasi operistiche dell’epoca (che pure tanto entusiasmo ha riscontrato nel pubblico di sempre) non è stata attualmente del tutto riscoperta nelle trascrizioni per arpa che, nonostante non abbiano avuto l’eco travolgente delle trascrizioni virtuosistiche- per esempio come quelle di Listz- , hanno conservato l’atmosfera intatta dei salotti parigini e l’intimismo dei “pechées de vieillesse”.
Sulla rivista di cultura musicale e discografica “ Musica” dell’aprile 2015 Roberto Brusotti così recensisce:
“ Rare fragranze rossiniane all’arpa dove i brani esplorano a fondo le possibilità dell’arpa e l’agilità e il virtuosismo di Paola Perrucci che avvince per un’ammirevole morbidezza di tocco che sa situare questi brani nella dimensione intima che è loro propria, assieme tributandovi un carattere poetico ed espressivo per nulla scontato e capace di rendere meno esteriori gli episodi virtuosistici. Il Pas de six dal Guglielmo Tell diviene tra le dita della Perrucci etereo e aggraziato come una filigrana, un sogno delicato ma percorso da qualche malizia.”
Programma:
N.Ch. Bochsa (1789 – 1856) Rondeau sur le trio “ Zitti zitti ” du Barbiere de Seville
G.Rossini (1792 – 1868) Allegretto
Sonata ( Andantino – Allegro Brillante)
Th. LABARRE (1805 – 70) Adagio da “marche des grecs du Siege de Corinthe” op.25
Fantasie sur les Soirees Musicales op. 75
Nata a Napoli, Paola Perrucci, si è diplomata giovanissima con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio Rossini di Pesaro, seguendo le orme del padre Mario, compositore e didatta. Ha conseguito a Roma il perfezionamento presso l’Accademia di S. Cecilia. Si è diplomata in Musica corale e Direzione di coro sotto la guida di Tito Gotti e ha studiato Analisi e Composizione con Cesare Grandi. Ha vinto il Concorso per prima arpa dell’Orchestra Giovanile Italiana e il Concorso internazionale di Musica Contemporanea di Udine.
È stata ospite come solista in rassegne quali Ravenna Festival, Milano Musica, Feste Musicali del Teatro Comunale di Bologna, oltre ad esibirsi al Teatro dell’Opera di Roma, Teatro delle Muse di Ancona e per la Fondazione
Cini di Venezia. Ha partecipato come solista nella rassegna Grandi Interpreti del Teatro Comunale di Bologna per un lavoro in prima esecuzione assoluta di Cesare Grandi insieme all’attrice Stefania Rocca. Insegna presso il Conservatorio di Bologna. E’ fondatrice e presidente dell’Associazione Bochsa.