Nel corso del miei ultimi due anni di docenza al Conservatorio di Cuneo, nel 1995, si presentò all’esame di ammissione una bambina che esprimeva un grande entusiasmo per l’arpa. Sono trascorsi 14 anni e Valentina Meinero è ora un’arpista affermata e un’insegnante capace di trasmettere lo stesso entusiasmo e la stessa voglia d’imparare ai suoi numerosi allievi. Valentina insegna in diverse scuole: il Civico Istituto Musicale “Dalmazzo Rosso” di Borgo San Dalmazzo (via Vittorio Veneto 19), il Civico Istituto Musicale “Merenco di Ceva” (via XX Settembre 11) a Ceva, il Circolo Culturale Eureka (via Gandolfino 1) a Roreto di Cherasco, a “Insieme Musica” (corso G.Ferraris 1) a Cuneo e nella Scuola Comunale di Musica (via Delle Scuole 29) a Mondovì.
Ecco l’intervista a Valentina Meinero curata da Alessandra Ziveri:
Parlaci brevemente del tuo percorso scolastico.
In breve dopo il diploma tradizionale in arpa ho conseguito il diploma accademico di secondo livello ad indirizzo concertistico presso il Conservatorio Bonporti di Trento studiando con Roberta Alessandrini. In parallelo ho ottenuto l’abilitazione all’insegnamento del metodo Suzuki per arpa seguendo il corso di formazione tenuto da Gabiella Bosio.
Dove insegni?
Insegno in Provincia di Cuneo; presso Insieme Musica di Cuneo, il Circolo Culturale Eureka di Roreto di Cherasco ed i Civici Istituti Musicali di Borgo San Dalmazzo, Ceva e Mondovì. Dal prossimo anno partirà anche il corso di arpa presso il Civico Istituto Musicale di Venasca.
Quali programmi segui?
I programmi sono differenti a seconda del percorso che desiderano seguire gli studenti. Ci sono quattro tipi di percorsi e a seconda delle caratteristiche si suddividono in: classico professionale, classico amatoriale, celtico e Suzuki. I ragazzi che scelgono il professionale seguono il programma da Conservatorio in modo che qualora lo desiderino possono sostenere gli esami in Conservatorio. Studiamo molto repertorio e gli studi sono visti in funzione dei brani. Il percorso amatoriale si differenzia da quello professionale solo per la quantità di brani da studiare, non per la qualità dello studio. A tutti è richiesta la stessa cura del suono, lo stesso sviluppo tecnico e musicale, variano solo i tempi di apprendimento. Il programma celtico si basa sul repertorio tradizionale bretone, gallese, scozzese per arpa sola, ensemble di arpe o ensemble strumentali. Il corso Suzuki, al momento attivo solo a Cuneo, segue la metodologia didattica ed i programmi stabiliti per la formazione Suzuki. Questo corso si rivolge a bambini che iniziano lo studio dell’arpa in età prescolare ed è fondamentale il supporto della famiglia.
Parlaci di come scegli il repertorio per i tuoi allievi
Lascio ai miei allievi ampia libertà di scelta per quanto riguarda il repertorio solistico. Possono infatti decidere i brani più confacenti alla loro sensibilità scegliendo tra una gamma di pezzi, fattibili per le loro abilità conseguite, che presentano le medesime caratteristiche utili alla loro crescita strumentale tecnica e musicale. Tuttavia ci tengo che si accostino a tutti gli stili e non solo ad uno in particolare. Per quanto riguarda il repertorio cameristico cerco collaborazioni con gli altri docenti della scuola per creare duo o ensemble. Quest’anno oltre ai tradizionali duo arpa e violino o arpa e flauto siamo riusciti a realizzare un trio arpa pianoforte e percussione. Invito inoltre i miei allievi a far parte dell’orchestra della scuola.
Cosa pensi degli ensemble di arpe?
Penso che siano meravigliosi. Nel civico Istituto Musicale di Mondovì sono partiti due laboratori di orchestra di arpe a cui prendono parte i miei allievi. Ci siamo anche dati un nome: siamo l’Orchestra di Arpe “Futura” perché siamo tutti giovani e non possiamo che crescere e migliorare!
Arrangio io le parti per l’orchestra e faccio in modo che tutti possano suonare divertendosi e condividendo la meravigliosa esperienza che è il suonare insieme. Le parti sono quindi arrangiate a seconda delle capacità di ogni allievo, sono in pratica “su misura”. Il nostro gruppo è aperto e ci piacerebbe collaborare e suonare con altri ensembles.
Credi sia importante suonare in pubblico?
Ritengo sia fondamentale suonare in pubblico. Cerco di organizzare concerti per i miei allievi per offrire loro la possibilità di imparare a controllare l’emozione e la tensione e per stimolarli. Non penso che suonare sempre e solo nella propria stanza aiuti un aspirante musicista a crescere. Li invito anche a partecipare a Concorsi e Rassegne perché credo che il confronto sano sia molto importante. Da queste esperienze, inoltre, possono anche nascere amicizie che durano nel tempo come è successo a me.