TRIENNI ACCADEMICI ORDINAMENTALI (Diploma Accademico di I Livello in ARPA)
PROGRAMMI ESAME DI AMMISSIONE NEI CONSERVATORI ITALIANI
a cura di Sara Simari
Dedicare uno spazio a questo tema ci sembra doveroso, oltre che utile ai tanti studenti che si apprestano a intraprendere gli studi musicali in conservatorio.
In primis per consentire una facile consultazione dei programmi di ammissione approntati nei diversi conservatori italiani, ma anche per stimolare una riflessione pedagogica e di contenuti come imporrebbe la discussa legge 508/99 di riforma del sistema Afam.
L’accesso più agevole ai siti istituzionali, al fine della consultazione dei programmi, ci ha consentito la raccolta dei dati relativi alle sole istituzioni statali; tuttavia, continueremo a documentarci al fine di rendere quanto più completo possibile il quadro dei dati.
La ricognizione dei programmi ha richiesto molto tempo, chi ha provato almeno una volta ad addentrarsi nei vari siti sa che questi non sono sempre di facile consultazione, e quindi, in diversi casi, siamo pervenuti alle informazioni solo grazie alla disponibilità dei docenti che in questo contesto vogliamo ringraziare.
Hanno costituito problematicità la non completa attivazione dei trienni di arpa in alcuni istituti e, soprattutto, l’esigenza di molti conservatori di rivedere, rimodulare i programmi in un’ottica di adeguamento (a volte di compromesso) ai livelli di accesso degli allievi provenienti dai corsi pre-accademici esterni agli istituti stessi.
E qui ci avviciniamo al cuore del delicato problema che meriterebbe per complessità uno spazio apposito.
Lo scambio di opinioni con diversi insegnanti ha fatto emergere un primo dato, forse scontato per molti, ma non per tutti: quale grado di formazione deve garantire il triennio accademico? Alcuni lo considerano, pur a malincuore, un equivalente del vecchio diploma di vecchio ordinamento, quindi i programmi di accesso vengono settati su studi e repertori di fascia medio-alta; altri, invece, considerano il triennio un diploma che necessita inevitabilmente del biennio accademico per potersi compiere nella sua azione formativa.
Se a questo aggiungiamo lo spinoso problema della formazione nei licei musicali (non ancora messi pienamente a regime e con problemi di dotazione strumentale, come dimostra la realtà nazionale estremamente variegata), licei preposti anche al completamento di una formazione di base che prepari l’accesso degli studenti nei conservatori, il quadro non è appagante. Del resto, la normativa attuale non consente ai pur qualificanti docenti dei licei di svolgere pienamente questo compito.
Da una prima analisi, nei programmi emerge un travagliato lavoro, frutto di un’esigenza molto sentita da parte di docenti dell’Alta Formazione Artistica e Musicale: coniugare una seria formazione, consolidata dai repertori didattici tradizionali, con i nuovi livelli e frammentazione del curricolo che la riforma impone.
Il porto sicuro è costituito dal corpus di opere didattiche di grande rilevanza che già il vecchio ordinamento aveva tracciato e rafforzato; troviamo Ch. N. Bochsa e F. J. Dizi in pole position seguiti da W. Posse e poi Th. Labarre, J. Thomas ed altri nomi a noi ben noti. Compaiono decisamente in misura minore gli italiani come A. Bovio, L. Concone e E. Pozzoli, mentre incontra un deciso favore dei docenti J. M. Damase con i suoi “30 Studi”.
Rimane rilevante la prova di lettura a prima vista (obbligatoria, in alcuni grandi conservatori, ad ogni esame di passaggio nei programmi del 1930!), raramente accompagnata dal trasporto, retaggio anche questo del vecchio compimento medio.
Nei programmi di accesso di almeno cinque conservatori è prevista anche l’esecuzione di passi d’orchestra, repertorio che nel corso di tutto il triennio ordinamentale acquisisce maggiore dignità come recitano declaratorie e campi disciplinari.
I brani di repertorio sono lasciati quasi esclusivamente a scelta degli studenti ai quali viene spesso fornita un’indicazione relativamente al grado di difficoltà o periodo storico e stile.
Rimandiamo un’ulteriore approfondimento al prossimo articolo che prenderà in esame i programmi dei campi disciplinari propri dei trienni.
Ecco il link della nostra pagina “In Chordis” per leggere i contenuti dei programmi che saranno aggiornati e integrati grazie anche alla collaborazione dei docenti.